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MONDO

Il tweet del papa: "Cristo è Risorto! Alleluia!"

In 200mila per la messa di Pasqua, Papa: basta scontri e guerre, pace in Siria e Ucraina

Il Pontefice ha celebrato la messa di Pasqua e la benedizione "Urbi et Orbi" davanti a circa 200mila fedeli. Straordinarie le misure per la gestione del flusso della folla in tutta la zona intorno a piazza San Pietro

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Papa Francesco
"Ti preghiamo, Gesù glorioso, fa' cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente!". E' stata questa l'invocazione di pace di Papa Francesco nel messaggio di Pasqua letto dalla Loggia della Basilica di San Pietro prima della benedizione "Urbi et Orbi", rivolgendo il suo pensiero alla Siria, al Medio Oriente e all'Africa. "Consola - ha invocato inoltre davanti ad una folla immensa - quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate". 

Sul conflitto in Siria 
"Ti supplichiamo in particolare - ha elencato - per la Siria, la amata Siria, perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l'audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa!". "Ti domandiamo - ha continuato nella sua preghiera il Papa - di confortare le vittime delle violenze fratricide in Iraq e di sostenere le speranze suscitate dalla ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi". 

Sul conflitto in Ucraina
Francesco chiede che siano "illuminate e ispirate iniziative" di "pacificazione in Ucraina, perché tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese", ha detto nel messaggio Urbi et Orbi.

Sconfiggere la fame
"Signore, aiutaci a sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici". Papa Francesco ha pregato così ad
alta voce prima di impartire la benedizione "Urbi et Orbi". "Rendici capaci - ha invocato ancora - di proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono". 

Aiutare i migranti
"Conforta coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede", ha detto il Papa nella sua invocazione pasquale Urbi et Orbi. "Consola quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate", ha aggiunto. 

Il ricordo del Venezuela
Nel giorno di Pasqua, Papa Francesco ha ricordato nella sua preghiera ad alta voce che ha concluso il Messaggio "Urbi et Orbi" anche un paese sofferente della sua America Latina. "Ti chiediamo - ha detto - che gli animi si volgano alla riconciliazione e alla concordia fraterna in Venezuela". 

La messa
Alla messa di questa mattina, che è iniziata con il rito del "Resurrexit", hanno partecipato fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo per le feste pasquali. Bergoglio, vestito con i paramenti bianchi, è stato l'unico celebrante della messa di Pasqua sul sagrato vaticano. Come previsto dal rituale, i cardinali e i vescovi presenti assistono alla liturgia ma senza concelebrare. Il Papa non ha tenuto l'omelia, poiché alla messa ha fatto seguito la benedizione "Urbi et Orbi" con il messaggio pasquale: sulla Loggia delle Benedizioni, Bergoglio è stato affiancato dal cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran e dal cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero.

Grandissima affluenza
Grandissima affluenza di fedeli per il triduo pasquale: 40mila i presenti solo ieri, sabato 19 aprile, alla tradizionale via Crucis del Colosseo. "Tutti insieme ricordiamo i malati, ricordiamo tutte le persone abbandonate sotto il peso della croce - ha ricordato il Papa nel suo intervento conclusivo - affinchè trovino sotto il peso della croce la forza della speranza, la forza della resurrezione e dell’amore di Dio".