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ITALIA

Ddl "La Buona scuola"

Scuola, migliaia in piazza contro la riforma. Renzi: "Pronti al dialogo"

Cortei in sette città, accanto agli insegnanti anche tantissimi studenti. Gli organizzatori: "A Roma siamo 100mila". Renzi difende il ddl: "Pochi i 3 mld stanziati? Prima quanti erano?" ma apre al dialogo. Apertura anche dal Presidente Grasso: "Ascoltiamo gli insegnanti". Al corteo di Roma Civati che accusa: "Pd ha tradito i suoi impegni elettorali"

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Decine di migliaia di persone sono scese in piazza questa mattina in tutta Italia per protestare contro la riforma della scuola del governo Renzi, per uno sciopero generale che alcuni sindacalisti hanno definito "il più grande di sempre". A fianco dei docenti anche tanti studenti.

Il premier Matteo Renzi difende il ddl "La buona scuola": "Per la prima volta questo governo stanzia 3mld di euro nella scuola. Sono pochi? E quelli di prima quanti erano?". Ma apre al dialogo. "Oggi abbiamo il coraggio di rimettere in moto le energie migliori partendo dalla scuola. Ci sono tante persone che protestano per la scuola, noi ascoltiamo le proteste, è giusto condividere e parlare, entrare nel merito" dice da Bolzano. Sulla scuola annuncia: "Copieremo il modello di formazione duale del Sudtirolo. Qui in Alto Adige la disoccupazione giovanile è solo un quarto di quella nazionale e un sesto oppure addirittura un settimo di quella di alcune Regioni del sud", ha sottolineato. "Non vogliamo cancellare l'istruzione classica ma puntare sull'alternanza scuola-lavoro".

I cortei in 7 città
Manifestazioni in sette città (Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma). I più hanno partecipato a Roma e a Milano, dove a fianco di insegnanti, personale della scuola e studenti, hanno sfilato i segretari generali dei sindacati confederali e autonomi e molti esponenti politici, anche del Pd. A Roma il corteo è partito da piazza della Repubblica, preceduto da alcuni flash mob degli studenti: "Siamo in centomila", hanno detto gli organizzatori". 



Grasso: "Ascoltiamo gli insegnanti"
Arriva anche l'apertura del Presidente del Senato Grasso. "C'è la disponibilità del Senato a sentire i docenti che oggi hanno scioperato". Aggiunge: "Perchè per la buona scuola serve un confronto positivo per arrivare a soluzioni possibilmente condivise. La scuola è dei docenti e dei ragazzi ed è il futuro del Paese". Anche la presidente della Camera Laura Boldrini sostiene il dialogo. 


Civati a Roma
Al corteo a Roma c'è anche Civati. "Questo è uno sciopero non politico perché la politica non rappresenta più nessuno, perché il Pd ha tradito i suoi impegni elettorali e ha fatto una riforma della scuola lontanissima dalla nostra cultura politica". Poi accusa: "Dopo l'Italicum questo è un ulteriore strappo ancora più duro perché riguarda il futuro di questo paese, non é un fatto di corrente, non riguarda la vita parlamentare ma la storia dell'Italia nei prossimi anni". Con Civati ha sfilato anche Stefano Fassina

L'attacco dei sindacati
 In corteo a Roma anche Susanna Camusso, segretario della Cgil: "Si trasforma la scuola in una scuola che vale solo per quelli che hanno condizioni agiate, mentre invece il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione". Annamaria Furlan della Cisl, in piazza a Milano, ha detto che "questa riforma l'ho letta bene, non mi piace", mentre Carmelo Barbagallo, della Uil, ha affermato che la scuola italiana "non ha bisogno di podesta'", ma di essere "pubblica, libera e democratica". "Sarà il più grande sciopero della storia della scuola italiana - sottolineano i Cobas che manifestano autonomamente sotto la sede del ministero dell'Istruzione - e' la prima volta che i sei principali sindacati scioperano insieme".

Giannini sui prof. idonei
Nel giorno dello sciopero della scuola, il ministro dell'Istruzione Stefania spiega che per quanto riguarda le 100 mila assunzioni e le critiche mosse da un'insegnante sul fatto che siano "false" perché non "sono fatte con titolarità di cattedra" nel ddl "non c'è alcuna indicazione di chiamata diretta" di insegnanti da parte del dirigente scolastico. Dal piano assunzioni "a oggi" restano fuori gli idonei. "Non hanno vinto un concorso: una cosa è avere la patente, una cosa è acquistare la macchina". Sono le parole rilasciate dal ministro al microfono di Radio 24 sulla questione idonei del concorso 2012, che non rientrano nel piano assunzionale straordinario previsto dal ddl "La Buona scuola".