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ECONOMIA

Rimini

Squinzi: "L'Italia vive al di sopra delle sue possibilità. 2014 calo Pil a meno di un miracolo"

Il presidente di Confiundustria al meeting di CL parla di dati drammatici della disoccupazione, suggerisce un minor carico fiscale a favore delle imprese e esorta la politica a far ripartire il Paese

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"La situazione economica è drammatica. Serve un progetto per questo Paese, una volta per tutte dobbiamo pensare chi vogliamo essere, cosa vogliamo diventare". Con queste parole Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, ha esordito durante il suo intervento al meeting di Cl a Rimini.

"Dobbiamo far ripartire le imprese perche' senza le imprese, non c'è un salto in avanti in economia e a livello sociale", ha avvertito il numero uno degli industriali che poi ha commentato anche i dati dell'Istat su deflazione e disoccupazione.

Per quanto riguarda il lavoro Squinzi ha parlato di "dato drammatico, siamo tornati ai momenti peggiori. Questo è ciò su cui dobbiamo riflettere". Una riflessione che seguiva una premessa precisa: "La crescita, che è l'unica modo per creare lavoro, non può arrivare che dall'impresa non ho mai creduto alla finanza. Se non c'è una visione chiara e precisa di dove produrre, e su che mercati essere presenti, non c'è stratagemma di tipo finanziario che possa dare lo stesso risultato". 

Tra le ricette suggerite per la crescita quelle di una minore pressione fiscale, perché anche se "in Italia la gente è paziente, il carico fiscale in questi anni è stato drammatico e non è servito a molto. Per questo chi governa deve prendere decisioni anche dolorose. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. Servono quei tagli e rinunce per creare crescita. Il carico fiscale, che è il più elevato tra i Paesi dell'Ocse, bisogna metterci mano in modo preciso. Sul fronte del lavoro, c'è bisogno di una riforma. Idem per la magistratura penale e civile" ha aggiunto Squinzi citando ad esempio sui tempi dei processi, che "hanno condannato un mese fa dirigenti dell'Ilva degli anni '70 in modo definitivo, dopo 40 anni".

Tra gli scenari possibili Squinzi vede il calo del Pil anche per tutto il 2014 "a meno di un miracolo, avremo un altro dato negativo come nel 2012 e 2013, magari meno pesante".